Mission Inps-ible! (2^ parte) – By Andrea Fiore

[Continua dal 14/01/2012:

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 tom cruise, mission impossible, 007, rapina, pensioni, monti, manovra, anziani, inpsLa macchina sfrecciò veloce per le strade della città e alle otto in punto del mattino i due furono all’angolo di fronte all’ingresso delle poste centrali. Gli sportelli avrebbero aperto tra circa quindici minuti e si era fermato da poco all’ingresso secondario laterale un autoblindo per la consegna dei valori.

 

“Bingo!” – esclamò Greta – “come previsto, ecco il portavalori che deposita il denaro per il pagamento delle pensioni”.

 

“I poliziotti stanno entrando coi soldi e, se abbiam fatto bene i conti, verranno fuori tra qualche istante”.

 

“Esatto. Eccoli che escono. I soldi sono dentro. Coraggio Osvaldo, tra poco tocca a noi. Saremo come Robin Hood e frate Tac. Prenderemo i soldi ai pensionati per darli agli sfigati cococo..”

 

“..come noi, che abbiamo lavorato una vita senza ricevere un cazzo! – annuì l’altro – “sono stufo di questa vita di schifo, cococosì inutile. Ora tocca a noi nuotare nell’oro! Faremo man bassa delle pensioni!!!”

La posta si aprì di lì a poco e i due scesero dall’auto. Prima d’entrare nella hall, indossarono passamontagna neri e trassero dalle tasche dei giubbini due pesanti pistole. Gli sportelli ora erano vicini, sempre più vicini, vicinissimi. L’uomo e la donna urlarono contro le persone che stavano già dentro e con la minaccia delle armi gli ordinarono di mettersi a terra a mani alzate. 


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Mission Inps-ible (1^ parte) – Racconto di Andrea Fiore

tom cruise,mission impossible,007,rapina,pensioni,monti,manovra,anziani,inpsOsvaldo, si alzò prestissimo dal letto. Erano poco meno delle cinque del mattino. Fece una doccia al volo e trangugiò una merendina maleodorante, mentre infilava lesto i vestiti. Non riuscì nemmeno a sentire il sapore dello strano essere che gli passava attraverso la bocca, perché non operò neanche un minimo accenno di masticazione. Era troppo teso per soffermarsi a mettere in atto i nobili consigli dell’associazione medici dentisti sulla famosa corretta masticazione, che previene la carie, salva denti e gengive e garantisce una sana e corretta digestione. Del resto, i denti li aveva persi tutti in un sol colpo già a sedici anni, urtando inavvertitamente tutti indistintamente, uno dopo l’altro, i dodici scaffali d’una cassettiera e le gengive da allora gli erano rimaste perennemente irritate e arrossate con progressiva tendenza a ritrarsi. Quanto alla digestione, soffriva sin dai tempi del latte materno d’una colite spastica a grappoli plurimi aggravati, che lo portava a lunghi periodi di stitichezza, alternati ad altrettanto lunghe fasi di diar.. insomma, al punto in cui era, una masticazione a cazzo non poteva certo che migliorarlo! E comunque, aveva cose più importanti ora da sbrigare. Molto più importanti della masticazione ad arte!

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Agente ‘secreto’ zerozero-muco: la spia che non fiutava – 5^ p.ta

interruttore.jpg“Insomma, direttore, dove si trova la ragazza?” – insistette Svenson spazientito – “vi ostinate a non collaborare. L’avete capito o no che sono qui per salvare il mondo?”

 

“Chiedo venia” – rispose l’altro stizzito – “non mi ero reso conto d’avere di fronte addirittura Atlante affaticato col mondo sul groppone”.

 

“La smetta di scherzare. Abbiamo pochissimo tempo?”

 

“Sono certo che se lo farà bastare. Lei fa cose incredibili in pochissimo tempo..” – sentenziò il direttore, mostrando mestamente un misero frammento del vaso ming, appena raccolto da terra.

 

“Andate tutti a quel paese, mi arrangerò da solo!” – urlò l’agente, sgattaiolando via rumorosamente da quel po’ che rimaneva del mega-vaso. Poi, sotto gli occhi esterrefatti del direttore e della folla pietrificata, percorse velocemente un breve corridoio e si presentò al punto informazioni.

 

“Desidera?” – rispose dall’altra parte della vetrata una vecchietta merlettata fino al collo in evidente stato di decomposizione avanzato plurimo aggravato.

 

“Ehm” – esordì Stewart perplesso – “è il punto informazioni o sono passato direttamente alla sezione antico Egitto?”

 

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Agente ‘secreto’ zerozero-muco: la spia che non fiutava – 3^ p.ta

ragazza orecchino2.jpgStewart Svenson se ne stava muto e come pietrificato al cospetto di Smitherson. Stavolta l’aveva proprio combinata grossa. A causa del suo errore madornale era saltata in aria l’intera città di Pechino e – cosa ben più grave almeno per lui – il gatto del capo, che per una strana ironia della sorte albergava da quelle parti giusto in quei dannatissimi giorni.

Sapeva già che quel felino dallo sguardo stupido e assente avrebbe popolato i suoi incubi chissà per quanto tempo e non solo quelli ad occhi chiusi, ma soprattutto quelli ad occhi aperti, giusto come quello che stava vivendo ora sulla sua pelle tra le quattro mura tetre dell’ufficio di Smitherson.

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