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“Prima di scendere” – disse Nomartin O’Party – “sincronizziamo gli orologi. Il mio fa le 3 e 50 del pomeriggio”
“Il mio le 3 e 20” – fece Geieffe
“Il mio le 3 e mezza” – continuò Toscopio
“Da me sono le 4 e 10” – sentenziò Conad
“Io faccio le 3 e 50” – completò Max Sfighé.
“Finalmente!” – esultò O’P – “Almeno uno su quattro è allineato”.
“Ehm, non proprio” – attirò timidamente l’attenzione Max – “sono le 3 e 50 del mattino e inoltre del 5 febbraio e ora, se non sbaglio…”
“Siamo al 7 d’agosto e di pomeriggio” – lo tranciò di netto O’P.
“Facciamo la media” – propose Geieffe.
“L’ho fatta già una volta” – rispose contrariato Conad – “e mi sono diplomato per puro miracolo. Avrei fatto tutto questo per poi rifarlo?!? Giammai!”
“Ragazzi dobbiamo solo riallineare le lancette” – osservò O’P, che stava per riperdere la pazienza tanto faticosamente recuperata.
“Ma le riallineiamo come?” – intervenne Toscopio – “segniamo le dodici, l’una e cinque, le due e dieci, le tre e un quarto, le quattro e venti…”
“Se proprio dobbiamo riallinearle io proporrei le sei e mezza” – suggerì Sfighé – “almeno abbiamo la sensazione che faccia più fresco”.
“Ci sarebbe da riallinearvi pure le testine” – commentò mesto O’P – “ma mi sa che non c’è tempo! Coraggio, partiamo così e poi chiederemo a qualcuno di tenerci il tempo, una volta entrati da Auchan”.
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