Foto Palermo – L’elettricista suona sempre 220 volt

 

Ecco le foto della prima presentazione del libro semi-serial thriller “L’elettricista suona sempre 220 volt”, insieme a Massimo Di Martino, al Multicenter Mondadori di Palermo, lo scorso 29 aprile.

 

Nonostante, poco prima dell’inizio, pur non essendo un calciatore professionista, abbia preso una traversa (via Cozzo, tristemente profetica) e poi un palo, la serata è stata emozionantissima, direi indimenticabile!!! Grazie di cuore a tutti coloro che sono intervenuti e a quanti mi hanno scritto :O)

 

 

 

 

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L’elettricista suona sempre 220 volt

Casa Editrice Albatros – Roma

(Distribuzione Mursia Codice ISBN: 978-88-567-4168-1)

 

il NUOVO semi-serial thriller di Andrea Fiore!!!

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Solo per una breve promozione, prenota il libro sul sito della Casa Editrice con uno sconto del 20%!!! Basta cliccare sull’icona:

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Prossime presentazioni:

 

 

 

Libreria Albatros Roma, via Basento 52/E – 21 maggio 2011 – ore 17.30

 

Libreria Voltapagina Catania, via F. Crispi, 235 – 26 maggio 2011 – ore 18.30

 

Libreria La Senorita Giarre (CT), via Trieste, 39 – 28 maggio 2011 – ore 18.30io.jpg

 

 

Vi terrò aggiornati sugli sviluppi e mi auguro che coinvolgerete tantissimi amici nel gruppo di Facebook dedicato al libro:

 

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Un caro abbraccio a tutti e a presto Andrea :O)

 

 

Scremati dal destino – San Valentino vent’anni dopo.

cupidoultima.jpgMaso si era da poco accasciato sul morbido sofà in soggiorno e, scostate con un’abile mossa d’una decina di centimetri le pantofole dai piedi, aveva preso a grattarseli svogliatamente l’un l’altro, mentre sfogliava al massimo dell’orgasmo le morbide pagine rosa della gazzetta dello sport. Gongolava tra sé e sé alla vista di tutte quelle notizie, perché le conosceva bene, anche il piccolo trafiletto schiaffato in fondo alla pagina, e in cuor suo si sentiva al sicuro nel rendersi conto che teneva tutto sotto controllo. Il calcio, e lo sport in genere, non avevano segreti per lui. Macché politica, sociale, economia.. tutte bestie insulse! Una sana ignorante coattissima lettura rigenerante della gazzetta era quel che ci voleva per rimetterlo in vita, per ricordargli che era un vero uomo, ricco di conoscenze valide e spendibili. A un tratto, alzò gli occhi, come colto da una strana sensazione di panico. Si sentì attraversare la schiena da un brivido gelido. Una goccia di sudore freddo, come una fredda lama nel buio fondo della notte. Chiuse il giornale, lo ripose accuratamente sul tavolinetto, e si piegò in basso verso un mobiletto per aprire di scatto il secondo cassetto. Lo fece a occhi chiusi, temendo il peggio. Poi, la liberazione. L’album era lì, con le figurine in bella mostra. Voltò le pagine velocemente e.. per fortuna, tutto in regola, proprio come l’aveva lasciato lui. Che imprudente ch’era stato. Se gli fosse successo qualcosa non se lo sarebbe perdonato! Scrisse sull’agenda del telefonino un breve memo periodico con allarme per i lunedì sera alle venti e trenta: <<martedì ricordarsi inquietante presenza in giro casa figlio rompicoglioni donna pulizia quindi album figurine cassaforte>>. Si lasciò nuovamente crollare sul divano e, tirato un profondo respiro di sollievo, riprese da dove l’aveva improvvisamente interrotto l’impegnativo compito d’aggiornamento rosa. Fu proprio in quell’istante che si aprì la porta di casa ed entrò Mara con i capelli impermanentati di fresco.

[Continua su StrudelOne: http://strudelone.myblog.it/archive/2011/01/27/scremati-dal-destino-san-valentino-vent-anni-dopo.html

Ragioni di.. sicurezza! – Racconto di Andrea Fiore

taccuino.jpgGeorge sollevò una palpebra, molto lentamente, con un movimento quasi del tutto impercettibile a occhio umano. Subito dopo, toccò all’altra. L’aprì con gli stessi identici tempi e modalità. Rimase quindi immobile sul letto, come fosse inchiodato. Se solo avesse potuto, si sarebbe immediatamente rimesso a dormire a oltranza, sprofondando in un sonno pesante, nell’attesa che tornasse lei.

 

Deborah era uscita di casa all’alba. Dopo qualche rumoretto qua e là tra le quattro pareti del bagno e quelle della camera da letto, l’aveva sentita chiudere agitata la zip del trolley, rispondere al citofono e scaraventarsi giù per le scale a prendere il taxi, che doveva essere in strada ad aspettarla già da un bel po’. Non era solita andar via per lavoro e, quand’era accaduto, era stato solo per un paio di giorni, insomma, una cosa indolore, come una piccola puntura d’insetto, che, a parte il fastidio iniziale, dimentichi in fretta. Stavolta, però non era come le altre. Sarebbe stata via per un’intera settimana e per George era terribile!

[ E’ l’incipit della prima parte del racconto. Qui sotto i link alla prima e alla seconsa parte:

http://strudelone.myblog.it/archive/2010/09/23/ragioni-di-sicurezza-parte-prima.html

http://strudelone.myblog.it/archive/2010/09/23/ragioni-di-sicurezza-parte-dopo.html ]

 

Il signore dei magneti

Uhe, e chi ti sente più! Che fine hai fatto? Mi arrendo: siamo fidanzati, va bene? Stiamo insieme. Siamo una coppia. Un Lui e una Lei. Ho quasi paura a dirlo. Abbiamo pure passato le vacanze insieme, con tanto di foto abbracciati sotto monumenti, sullo sfondo dei boschi, al centro di una piazza o in […]