Tra il 5 e il 6 gennaio…

befana%205.jpgLa casa di riposo “L’altra vita”, per anziani della terza e quarta età, era immersa nel silenzio più profondo ormai da qualche ora, quando si accesero le luci di una delle piccole finestre su al secondo piano..

 

“Ma che succede… cos’è tutto ‘sto casino… chi ha acceso le luci?”

 

“Stai calma vecchiaccia” – tuonò una voce avvolta nella penombra.

 

“Brutta racchiona ottuagenaria con la scopa in mano.. chi sei.. la donna delle pulizie di Neandertal? Che ci fai qui a quest’ora di notte?!?”

 

“Tania, sono io, possibile che non mi riconosci?” – apostrofò un’anziana signora ricoperta di cenci, sbucata dal buio.

 

“Oh mio dio Genoveffa!!! Quasi ti preferivo avvolta nel nero più totale.. quanto sei brutta.. ma esisti in natura o sei il frutto della mia immaginazione perversa?”

 

“Mi sono truccata solo un po’, ma sono sempre io..” – proseguì l’altra, che, poggiata la ramazza alla parete, aveva preso a pettinarsi i lunghi e argentati capelli, passandoci sopra una spazzola a mo’ di rastrello – “hai forse dimenticato che oggi è il 5 gennaio… la notte tra il 5 e il 6 gennaio ti dice qualcosa?”

 

“Perché.. dovrebbe dirmelo?” – chiese Tania mentre con le dita si stropicciava infastidita e con insistenza gli occhi – “e se proprio deve dirmelo, deve farlo giusto ora, nel bel mezzo della notte? Non si può rimandare a domani mattina, che lo capisco meglio?”

 

“Brutta vecchiaccia intontita.. possibile che non ti entri in quella capocciona dura come il basalto… questa è la notte della Befana e …”

 

“Genoveffa” – apostrofò Tania – “non starai ricominciando con quella tua solita fissa.. la Befana non esiste e tu sei matta.. che cavolo, l’avevo quasi rimosso quest’incubo.. ogni anno la stessa storia!!”

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